giovedì 8 marzo 2007

Generazione X

Ho quasi venticinque anni, ne ho visti passare parecchi di telefilm in TV. Qual'è il tema che è stato trattato di più? Senza dubbio il poliziesco per quanto riguarda le puntate da 40 minuti circa. E qual è stato il serial poliziesco (ma non solo) che ha segnato i primi anni '90? Vi dice niente Fox Mulder? E Dana Scully? Chi non si è mai imbattuto nelle loro vicissitudini fantascientifiche?
"Epocale" è il termine che meglio definisce l'uscita di questo telefilm, che, lungi dall'essere solo una raccolta di fantasie e leggende metropolitane, è riuscito ad appassionare mezzo (e forse anche di più) mondo. Merito delle tematiche scottanti e misteriose di cui si parla? Sicuramente sì. Ma guardiamo più a fondo. Guardiamo i due personaggi principali: Fox e Dana. Uomo/donna, fantasia/ragione, aria/terra, azione/analisi, e si potrebbe andare avanti ancora per un po'... questi due inconciliabili figuri sono le nostre due sfere dell'essere. Eppure rimangono insieme e non possono fare a meno della presenza dell'altro/a, sempre con stima e senso di protezione.
C'é chi si può sentire più vicino all'uno, chi all'altra, ma estremi così netti è difficile incontrarli. Non mi stupirei se in una ipotetica decima stagione (la serie si è fermata a nove purtroppo...) si scoprisse che in realtà Mulder e Scully sono proiezioni mentali di uno schizofrenico! Lasciando perdere queste speculazioni, questo telefilm ha segnato davvero una generazione (la mia sicuramente), divisa sempre più nettamente tra caos (Fox) e stabilità (Scully). La conclusione della serie, allora, dovrebbe coincidere con la congiunzione delle personalità dei due? Nient'affatto. Fox trascina Scully "out there" nei suoi deliri di verità. La Scully metodica e analitica traballa di fronte alle evidenze che Fox riesce con caparbietà, contro tutti e tutto, a dimostrare. Il caos ha la meglio sull'equilibrio. Guardiamoci attorno. Chi può smentirli?

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